UN CARDIOMONITOR DEFRIBILLATORE PER IL GRUPPO CHIRURGIA D’URGENZA
I Rotary Club dell’area pisana hanno donato l’apparecchiatura al Prof. Evangelista
Un cardiomonitor defibrillatore da sala operatoria (nella foto) è stato donato al Gruppo di chirurgia d’urgenza per interventi di protezione civile dell’Aoup dai Rotary Club dell’area pisana. I presidenti dei 6 sodalizi – Luca Giovannini per il Rotary Club Pisa, Paolo Ancillotti per il Rotary Club Pisa Galilei, Pietro Pescatore per il Rotary Club Pisa Pacinotti, Francesco Durante per il Rotary Club Cascina, Donato Taurino per il Rotary Club Pontedera e Andrea Cosi per il Rotary Club Volterra – hanno consegnato l’apparecchiatura al professor Giuseppe Evangelista, che dirige il gruppo di volontari fondato 25 anni fa, alla presenza del professor Massimo Seccia, direttore dell’Unità operativa di Chirurgia generale e d’urgenza e del dottor Eugenio Orsitto, direttore del Dea-Dipartimento di emergenza accettazione dell’Aoup.
“Service above self”, ovvero servire al di sopra di ogni interesse personale – ha detto il professor Giovannini – è il motto ufficiale del Rotary ed è con questo spirito che, attraverso la Fondazione Rotary (Rotary Foundation), abbiamo avuto la possibilità di realizzare questo service che aiuterà medici, infermieri e tecnici dell’Aoup chiamati a soccorrere le vittime di eventi catastrofici in Italia e nel resto del mondo. Sono questi i momenti che ci fanno sentire orgogliosi della nostra appartenenza rotariana e che funzionano da carburante morale per la prosecuzione del nostro percorso, sempre teso ad aiutare chi ha veramente bisogno di aiuto”.
“Il nostro è un volontariato molto particolare – ha ammesso il professor Evangelista, nel ringraziare i club rotariani della donazione – in quanto siamo riusciti, malgrado le mille difficoltà, a coinvolgere sempre personale in servizio attivo nel settore dell’emergenza-urgenza. Di solito i volontari sono professionisti in pensione, noi invece abbiamo la fortuna di operare con persone giovani e veramente motivate. Il gruppo di chirurgia d’urgenza – ha proseguito Evangelista – è nato 25 anni fa da un’idea del professor Cavina che poi ha affidato a me il coordinamento del Gruppo in collaborazione con il professor Seccia. Eravamo in 15, adesso siamo circa 100, assortiti in varie figure professionali di cui 20 (8 medici, 10 infermieri e 2 addetti alla logistica) devono essere tassativamente presenti in ogni missione e in grado di partire in 12 ore. Ma il problema è che mancano spesso gli aerei per il trasporto del materiale, quando invece ci sono apparecchi militari fermi o sottoutilizzati negli aeroporti, che potrebbero essere preziosi per noi. E’ questa la richiesta formale che ho avanzato al Governo anche perché ormai siamo entrati nel circuito dell’Unione Europea e le ultime missioni le abbiamo effettuate sotto l’ègida della Commissione Europea e del Dipartimento della Protezione civile nazionale”.

“Grazie al professor Evangelista – ha dichiarato Seccia – quella che era una fiammella è diventata una fiaccola perché il suo impegno nel non mollare mai è stato davvero encomiabile. I miei medici che partono in missione lasciano sempre dei vuoti in reparto. Ebbene, io non ho mai sentito lamentele da parte dei colleghi che rimanevano in sede per il sovraccarico di lavoro”.
Per il direttore del Dea Eugenio Orsitto il lavoro di tutto il Gruppo di Chirurgia d’urgenza, che comunque è parte integrante del Dipartimento di emergenza-accettazione, non potrà che migliorare con il trasferimento nella nuova sede a Cisanello: “Le partenze improvvise le abbiamo avvertite – ha dichiarato – ma abbiamo sempre avuto il coraggio di sostenere i colleghi che partivano, mettendo in campo uno sforzo maggiore per affrontare la quotidianità. Il nostro impegno sarà adesso, con il passo avanti fatto arrivando nella nuova sede, di supportare ancora meglio il Gruppo per le esigenze che emergeranno”.
Intanto il 12 giugno alle ore 10, alla Sterpaia a San Rossore si terrà un’esercitazione del Gruppo di Chirurgia d’urgenza durante la quale verrà utilizzato anche il nuovo cardiomonitor donato dal Rotary.
Il GCU è composto da circa 100 volontari fra cui medici, infermieri e addetti alla logistica, prevalentemente dipendenti dell’Aoup. Tutti hanno una consolidata esperienza in missioni all’estero: dal 1991 ad oggi hanno operato in Turchia, Albania, Algeria, Iran, Sri Lanka, Cina ed infine Haiti.
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